La “presa di Cornuda” (così è ricordata nei documenti) è raccontata con dovizia di particolari da diverse fonti ufficiali. Gli scontri avvenuti il 30 aprile 1945 e nella notte tra il 30 aprile ed il 1 maggio sono definiti come alcuni dei più violenti episodi verificatisi in quegli ultimi giorni di guerra.
Le fonti che descrivono questo episodio e da me utilizzate sono: Klaus H. Huebner, “Long Walk through War”, Texas A&M, 1987.
James C. Fry, “Combat Soldier”, The National Press, Inc., 1968.
John P. Delaney, “The Blue Devils In Italy”, Battery Press, 1988.
John E. Wallace, “The Blue Devil Battle Mountain Regiment in Italy”, Battery Press, 1977.
“History of the 349th Infantry Regiment”, 88th Infantry Division Association Inc., 1973.
Rapporti ufficiali del 349° reggimento, Us National Archives, Washington D.C.
Memorie e foto conservate presso la Biblioteca Comunale di Cornuda.
Combat film “La presa di Cornuda”, Us National Archives, Washington D.C.
Mentre il 350° reggimento difendeva la strada da Vicenza a Bassano, il 351° reggimento avanzava da Bassano verso nord ed il 349° reggimento si dirigeva verso Cornuda , con elementi del 752° battaglione carri e l’ 805° battaglione caccia carri a supporto.
La punta di lancia della colonna era composta da una task force unità corazzate con fanti al seguito, guidata dal colonnello James C. Fry, già comandante del 350° reggimento ed in quel periodo promosso ad assistente comandante della 88ma divisone. Il 349° reggimento, 88ma divisione “Blue Devils”, comandato dal colonnello Sturgeon, marciava con il 2° battaglione in testa, seguito dal 1° ed infine dal 3° battaglione.
La colonna era protetta dal supporto aereo ravvicinato, che informava puntualmente delle posizioni assunte dai tedeschi. Diversi blocchi difensivi stabiliti dai tedeschi per rallentare l’avanzata furono sorpassati lungo la strada.
Testimonianze di quesi giorni ricordano la presenza dell’aereo, probabilmente un ricognitore Piper Cub, nel cielo sopra Cornuda durante il pomeriggio. I velivoli di questo tipo di solito venivano confusi con la “Cicogna”, nome comune del ricognitore tedesco, che per ruolo e dimensione era simile al Cub.
Le forze americane giunsero nel primo pomeriggio a Cornuda lungo via la Valle e poi via Littorio, oggi denominata via 30 aprile in ricordo di quel giorno, ingaggiando un aspro combattimento contro diverse centinaia di soldati tedeschi che in quel momento si trovavano in paese. I mezzi corazzati impiegarono fuoco di soppressione contro alcune abitazioni per snidare piccole unità di irriducibili.
Alcuni soldati americani rimasero bloccati in un edificio di via delle Battaglie, sorpresi dal fuoco di un nido di mitragliatrici tedesche poco distante che ne impediva il movimento. Un carro armato americano si staccò dalla colonna per soccorrerli e percorse via delle Battaglie dove mise a tacere le posizioni tedesche e mise in salvo i soldati americani. La strada era così stretta che per muoversi il carro danneggiò i muri di cinta di alcune abitazioni.
In alcune ore di scontri le forze tedesche si arresero di fronte all’evidente impossibilità di sostenere una difesa prolungata e circa 200 soldati furono catturati dagli americani. Diversi soldati tedeschi rimasero sul terreno, le perdite americane furono lievi.
L’arrivo in paese del 349° reggimento portò anche alla liberazione di diversi soldati americani della 91ma divisione, tenuti prigionieri dai tedeschi presso una abitazione a due piani in paese. Secondo quanto riferisce il colonnello James C. Fry questi soldati avevano espresso la convinzione che i loro carcerieri stessero per eliminarli, quando un carro armato americano sfondò il muro di cinta del giardino, mandando in fuga i tedeschi di guardia.
L’obiettivo stabilito era stato raggiunto, ed il reparto ricevette l’ordine di proseguire verso Feltre, anche se la giornata volgeva ormai al termine. Il 3° battaglione, ultimo in colonna, rimase a difesa di Cornuda. Carri armati e cannoni anticarro furono disposti ad ogni via di accesso del paese che, per la sua posizione, all’incrocio tra due direttrici importanti NS/EO, costituiva un punto strategico attraverso il quale centinaia di tedeschi erano passati nei giorni precedenti, diretti verso nord.
Il medico chirurgo del 3° battaglione, Klaus Huebner, cittadino americano, ma di origini tedesche, stabilì la propria stazione medica nel locale del negozio di sartoria Furlan, situato all’incrocio principale del paese e di fronte al Parco Munari.
Il partigiano Alessandro Zanini fu ucciso in combattimento durante un’azione contro un gruppo di tedeschi lungo la via Feltrina, la strada che da Cornuda conduce verso sud, poco distante dal centro del paese. Ad Alessandro Zanini fu poi conferita la medaglia d’oro per il coraggio dimostrato durante questo episodio.
Che la presa di Cornuda fosse conclusa si rivelò ben presto una vera illusione. Infatti la situazione precipitò all’improvviso.
Tra le 23 e la mezzanotte di quel 30 aprile si scatenò l’inferno. Un intero battaglione di tedeschi, circa 600 soldati, cercava di entrare in paese provenendo da sud. Una compagnia tedesca in avanscoperta avanzò fino al centro del paese: nel buio della notte i soldati americani non si resero conto immediatamente che si trattava di soldati nemici. Anche i tedeschi sembravano ignorare la presenza di un reparto americano, ma erano pronti allo scontro.
Quando un carro trainato da un cavallo arrivò in piazza Marconi per abbeverarsi alla fontana, un soldato americano di guardia capì che qualcosa non andava. Probabilmente fu questione di pochi secondi per capire che si trattava di tedeschi: gli americani non utilizzavano infatti i cavalli né gli scarponi chiodati, il cui rumore inconfondibile risuonò nel silenzio. La reazione fu rapida e tutte le unità americane acquartierate negli edifici del paese e lungo le strade aprirono il fuoco contro il battaglione tedesco. I tedeschi attaccarono più violentemente la compagnia K del 3° battaglione, 349° reggimento, posizionata sul lato sud del paese, tanto da sbaragliare le linee difensive e raggiungere il posto di comando della compagnia che fu costretta a ripiegare verso il centro del paese. I tedeschi si impadronirono di 4 mitragliatrici e di un cannone anticarro americano e lo girarono per bersagliare gli edifici occupati dagli americani.
L’attacco tedesco fu talmente determinato che il comando del battaglione, posto al centro del paese, fu attaccato direttamente. Il capitano Ted Bellmont uccise con la propria pistola un soldato tedesco che stava per irrompere nel posto di comando. Lo scontro infuriò, con i soldati tedeschi che tempestavano le posizioni americane lanciando granate (chiamate “schiacciapatate” per la loro forma) dentro le finestre degli edifici e utilizzando i bazooka contro i primi piani.
Klaus Huebner, il medico del battaglione, si trincerò nel negozio, in cui aveva stazionato l’infermeria, aprendo la porta solo per accogliere i feriti. Diverse pallottole colpirono la cassa.
estratto dei resoconti delle comunicazioni del comando del 349° reggimento riguardanti Cornuda: sono riporati il messaggio radio che avvisa dell’inizio degli scontri per la liberazione di Cornuda e le comunicazioni tra il comando di reggimento e di divisione riguardo agli scontri avvenuti durante la notte.
Lo scontro corpo a corpo durò diverse ore. Al termine la maggior parte del battaglione tedesco si arrese, riportando la perdita di 50 soldati.
Il 3° battaglione del 349° reggimento, 88ma divisione “Blue Devils” perse diversi soldati durante la difesa di Cornuda, mentre 12 soldati americani furono catturati dai tedeschi in fuga. Per il resto della notte quasi nessuno, tra i soldati americani ed i cittadini di Cornuda, riuscì a chiudere occhio.
Alle prime ore del nuovo giorno, in risposta ad una richiesta di informazioni sugli scontri della notte, inoltrata dal generale Kendall comandante della 88ma divisione, il colonnello Henderson del 349° battaglione dichiarò 8 dispersi e 4 caduti. Klaus Huebner, medico del battaglione e quindi fonte autorevole per questa informazione, ricorda nelle sue memorie che 20 soldati statunitensi perirono a causa dei combattimenti della notte.
Il giorno successivo il battaglione, liberata Cornuda, si mosse di primo mattino verso Feltre, per congiungersi con il resto delle forze americane e proseguire la corsa verso nord. Prima di giungere a Feltre un gruppo di 300 tedeschi fu catturato senza combattere, probabilmente si trattava della parte del battaglione sfuggita al fallito attacco a Cornuda della notte precedente. I 12 soldati americani della compagnia K, catturati a Cornuda, furono liberati.
Quella che le fonti definiscono “presa di Cornuda” era terminata, il paese era libero di ritornare a progettare il proprio futuro.